‘I Walk The Line’, approda a Taurianova, in un paese che, come afferma Massimo Grimaldi, assessore alla legalità del Comune della piana di Gioia Tauro, “nel passato è stato martoriato dalla illegalità”. “Sono felice che oggi si parli di un importante e delicato tema davanti ai nostri giovani, proprio all’interno della nostra aula consiliare. Negli anni ’90 il nostro paese non andava molto d’accordo con la legalità che per noi è sinonimo di amore per la propria terra”.
Il secondo appuntamento ha visto protagonisti gli studenti dell’istituto ‘Gemelli-Careri’. Soddisfatto il dott. Michele Rizzo, amministratore unico della società in house della Metro City: “Ringrazio il team di ‘I Walk The Line’ che da un paio di anni lavora al progetto sotto la guida di Sergio Rugolino. Il percorso di inclusione sociale si è avvalso di tantissime professionalità e continua a servirsi del lavoro e della competenza di validi professionisti del nostro territorio”. Ad aprire i lavori la referente del progetto legalità, l’avv. Angela Faraone.
“È un progetto virtuoso e bello perché invita i giovani a vivere secondo legalità. Voi appartenete alla generazione Z – spiega ai tanti studenti dell’istituto ‘Gemelli-Careri’ il dott. Luciano Gerardis – e siete quindi nativi digitali. Il mondo del web è dunque il vostro mondo quotidiano. Da boomer quale sono spesso mi meraviglio perché non vi guardate negli occhi. Vivete con maggiore attenzione la realtà che vi circonda, rispettate le norme, anche quelle del web, altrimenti si perdono di vista i valori fondamentali della vita”. Il dott. Gerardis ha spiegato poi il concetto della legalitá usando la regola anglosassone delle ‘cinque W’.
“Legalità è rispetto della legge e se non si rispettano le regole vivrete sempre in una condizione di ansia e inquietudine – continua il dott. Gerardis – L’illegalità rovina la vostra qualità della vita. Vivere nella legalità consente dunque di condurre una vita serena e virtuosa”. Muoversi sul web avendo la consapevolezza che ogni azione online ha ripercussioni nella vita reale. Natascia Sarra, avvocato penalista esorta gli studenti ad un utilizzo responsabile dei social ed ad un utilizzo consapevole del proprio cellulare. “Anche noi avvocati abbiamo una funzione sociale ovvero quella di diffondere i valori della giustizia – spiega l’avv. Sarra – I pericoli della rete sono molteplici ed il rischio è quello della manipolazione mentale. Spesso le challenge ad esempio incitano gli adolescenti a sfide pericolosissime come la knockout challenge. Alcune sfide poi portano proprio alla morte come la Blue whale challenge o altri giochi dell’orrore social. Occhio ragazzi alle sfide di coraggio”.
Ospite d’eccezione a Taurianova Pegah Moshir Pour, nota consulente e attivista per i diritti umani. Nata in Iran, a 9 anni si trasferisce con la sua famiglia in Italia.
“Ho vissuto e continuo a vivere i pregiudizi sin dal mio arrivo in Italia ma sono sempre andata avanti. Non mi sono mai piaciuti i pregiudizi e così ho iniziato a parlare. Sapete che in Iran è legale avvelenare le studentesse all’interno delle scuole? Sapete che è legale, nel mio paese di origine, picchiare le donne? Non possiamo andare a manifestazioni pubbliche, non possiamo cantare o ballare. Ora sono in un paese protetto ma non è così scontato che io possa dire ciò che voglio. Come tutte le dittature anche l’Iran se la prende in primis con le donne. Non pensiate che il problema è lontano da noi– spiega commossa l’attivista italo iraniana – Al contrario attivatevi come me se lo ritenete giusto perché tutti noi siamo responsabili di quello che accade intorno. Ricordatevi che solo una società aperta funziona, per questo motivo dovete esaltare la bellezza delle diversità”.
Il dott. Stefano Callipo e l’avv. Antonino Polimeni hanno poi animato entrambi la parte conclusiva dell’incontro, prima con un gioco psicologico che ha coinvolto l’intera platea, poi con un test fatto proprio sui cellulari degli studenti.
“Utilizziamo i mezzi tecnologici in modo molto veloce, spesso distratto e ottimistico. Ognuno di voi conosce almeno una persona vittima di una truffa online – spiega l’avv. Antonino Polimeni – Cercate dunque di utilizzare lo smartphone in modo consapevole. Abbiate sempre uno sguardo ed uno spirito critico e attento. I pericoli del web sono enormi”.
Infine a chiudere i lavori la dott.ssa Maria Silvia Tigani psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale ha spiegato ai ragazzi l’importanza dell’ascolto e del dialogo tra i giovani.
Clicca sotto e rivedi la diretta dell’evento
In prima fila, insieme al vicesindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace, il primo cittadino di Caulonia Francesco Cagliuso saluta i ragazzi ed esorta le istituzioni al dialogo. “Uniamoci e stiamo insieme, facciamo rete per aiutare i ragazzi in percorsi virtuosi come ‘I Walk The Line’. Come sindaco di uno dei paesi della provincia più distanti da Reggio, non posso non chiedere alle istituzioni di dialogare sempre di più per intraprendere nuovi percorsi e per sviluppare altri progetti rivolti ai nostri ragazzi”.
“Con il cellulare si può attaccare il mondo. Si possono diffondere video, foto pedo pornografici. Proprio qualche settimana fa ho condannato una persona – afferma il magistrato Raffaele Lico – Ricordate che non è ‘figo’ commettere una violenza sessuale né tantomeno diffondere video hard che riguardano i votri coetanei. Attenti al revenge porn, la condivisione di materiale pornografico senza il consenso della persona inquadrata non deve rappresentare una cosa ‘normale’. Non considero tutto questo molto intelligente. Sappiate che si va in galera. Siate agitati, siate movimentati si, divertitevi ma state attenti e soprattutto ma studiate. Abbandonate l’idea del gruppo, il criterio per cui ‘tanto lo fanno tutti’. Siate la versione migliore di voi stessi. Non arrivate ad essere miei ‘clienti’. Con questo strumento si può essere imputati di moltissimi reati. Abbiate l’intelligenza e l’amor proprio di lasciar perdere, dissociatevi dalle cose stupide. E non aspettate la messa alla prova.”
Proprio sul revenge porn si è soffermata poi la dott.ssa Anna Bellantoni, presidente dell’associazione avvocati matrimonialisti italiani. “Spesso il reato si consuma per vendetta, per rabbia o frustrazione o per la rottura di un rapporto. Molte vittime di revenge porn sono tra i 16 e i 26 anni. E spesso a pubblicare le immagini sono ex o hacker – spiega l’avv. Bellantoni – Sappiate che le conseguenze per le vittime sono devastanti tra cui danni morali, di reputazione e provare vergogna, impotenza e tristezza. State attenti ragazzi perché si rischia grosso”.
Dal revenge porn agli haters ovvero i ‘leoni da tastiera’.
“Dalla diffamazione a mezzo social all’istigazione al suicidio, questo è il tema che ho trattato stamattina – spiega Nancy Stilo – Sento una grande responsabilità perché parlare ai giovani di queste tematiche non è mai facile. Spero di aver generato in loro messaggi di fiducia e speranza. Dietro ogni haters ci sono persone frustrate che accumulano rabbia dietro una tastiera. Comprendere l’aspetto psicologico di queste persone è importante anche per difendersi dai loro attacchi”.
La dott.ssa Sofia Ciappina ha analizzato, nella parte finale dell’incontro, alcuni aspetti psicologici offrendo alla platea di studenti altri preziosi ed interessanti spunti.
“Il vostro mondo è bombardato di informazioni, ma è necessario sviluppare un pensiero critico prima di affidarsi al vostro YouTuber preferito. É molto importante alla vostra età costruire la propria identità. Sapete perché ci piace il cellulare? Perché stimola il Sistema dopaminergico del piacere. Quindi occhio ai pericoli della rete, perché spesso quella stessa rete che ci distrae e tanto piace rappresenta una trappola dalla quale risulta poi difficile uscire”.
L’incontro di Caulonia si è concluso con il monito dell’Ispettore della Polizia Postale, esperto di sicurezza, il dott. Luigi Filippelli: “Sentiamo parlare molto di intelligenza artificiale. È un mondo che ancora non conosciamo bene. Oggi tutto è connesso alla rete, le nostre lavatrici, i televisori, i frigoriferi, Alexa. Certo una grande comunità. Se Facebook e Instagram sono gratis lo sono perché il prodotto siamo noi. L’internet delle cose e l’intelligenza artificiale ad oggi rappresenta un oceano difficile anche per la polizia da arginare”.