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PROGETTO LEGALITÀ BULLISMO TERRITORIO TRADIZIONE NEWS ATTIVITÀ

PROGETTO

LEGALITÀ

BULLISMO

TERRITORIO

TRADIZIONE

NEWS

ATTIVITÀ

4 PROGETTI IN UNO
PER PARLARE AI GIOVANI.

NESSUNO ESCLUSO

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5 A – Corsi di legalità

Officina Civica | Gli attrezzi della legalità

L’educazione alla Legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale e per i giovani, destinatari dei contenuti di questo progetto, riconoscere ed accettare le regole non è così immediato, è un percorso difficile specie nella società contemporanea che non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti. Tutto ciò aumenta in loro la sensazione di smarrimento provocando situazioni d’isolamento e una forte tendenza all’individualismo e alla devianza. In questo solco si inseriscono i nuovi fenomeni delinquenziali legati all’uso distorto e inconsapevole della tecnologia e dei social network divenuti sempre più rifugio prima e prigione poi. La Rete infatti, da ambiente potenzialmente pieno di opportunità, se non se ne conoscono e comprendono le dinamiche, può diventare un luogo ostile pieno di insidie.  Ecco perché la scelta del titolo: officina, che evoca un luogo di costruzione (studenti ancora in fase di elaborazione del proprio percorso di vita) ma anche di riparazione (minori soggetti a percorso di giustizia riparativa dopo la commissione di reati), e dei contenuti: orientata su tematiche attuali e coinvolgenti per i destinatari “i pericoli della rete” e l’importanza dell’educazione digitale al fine di prevenire le possibili forme di devianza. Con uno spaccato realistico dell’impatto psicologico e legale che l’utilizzo improprio della tecnologia e dei social network può determinare nella vita di ognuno di noi, a volte in maniera, purtroppo, irreversibile.

BENEFICIARI-DESTINATARI-MOTIVAZIONI-OBIETTIVI

  • Beneficiari: minori soggetti a percorsi di giustizia riparativa in numero di circa 50 per ciascun incontro;
  • Destinatari: ragazzi dai 14 ai 25 anni (in parte individuati tra i beneficiari in parte studenti provenienti da scuole professionali);
  • Motivazioni: rafforzare le condizioni di legalità incentivando l’inclusione sociale.
  • Obiettivi: offrire una qualificata informazione al fine di dotare i soggetti beneficiari e destinatari del progetto di strumenti necessari a prevenire e contrastare possibili percorsi di devianza giovanile, promuovendo un uso corretto e responsabile dei social network e dei device in generale in un’ottica ampia di legalità e consapevolizzazione.

5 D – Lotta al bullismo

Parole in circolo

Il progetto “Parole in circolo” approfondirà le tematiche del bullismo, del cyberbullismo, della violenza di genere e del body shaming con l’obiettivo principale di trasmettere informazioni ed esperienze vissute, volte a smuovere le coscienze di chi non sa comportarsi e aiutare chi non sa difendersi tentando di trasferire il pensiero che ogni problema per risolverlo bisogna conoscerlo e saperlo affrontare. In questo percorso costituito da tre incontri i giovani potranno:

– Aumentare la consapevolezza dei rischi dell’uso inappropriato del cellulare;

– Aiutare a sviluppare un’empatia nei confronti di chi subisce atti di bullismo o cyberbullismo;

– Riflettere sui temi del rispetto dell’altro;

– Dialogare sulla responsabilità personale, come attori e come spettatori di fronte a queste tematiche.

I docenti dovranno:

– Raccogliere informazioni dai propri alunni su come percepiscono e vivono queste tematiche;

– Aprire o consolidare un dialogo e scambio con gli studenti che possa durare per l’intero anno scolastico;

– Supportare gli abusati affinché denuncino.

Le informazioni trasmesse durante gli incontri, saranno veicolati alla community attraverso un piano di comunicazione digitale integrata avviata già dalle settimane precedenti con un’attività di teasing (attraverso interviste ai relatori, ai referenti del progetto e ai giovani coinvolti per strada e fuori dagli istituti scolastici già partner e a quelli che saranno coinvolti), al fine di attirare l’attenzione sul territorio di riferimento. Inoltre, nel corso degli incontri saranno distribuiti materiali informativi e gadget personalizzati con il naming del progetto (magliette, cappellini, zaini e materiale cartaceo), con lo scopo di lasciare un’impronta anche a livello di immagine, che contribuisca a prevenire e contrastare tutti i possibili percorsi di devianza giovanile.

BENEFICIARI-DESTINATARI

  • Beneficiari: minori soggetti a percorsi di giustizia riparativa in numero di circa 50 per ciascun incontro
  • Destinatari: ragazzi dai 14 ai 25 anni (in parte individuati tra i beneficiari in parte studenti provenienti da scuole professionali.

IL TEAM DI  I WALK THE LINE

Michele Rizzo

Michele Rizzo

Supervisore

Amministratore Unico della Svi.Pro.Re. SPA

iwalktheline.cittametropolitana.rc.it
Angela Faraone

Angela Faraone

Capo progetto Attività 5 A
Corsi di Legalità

Avvocato, mediatore civile e commerciale, referente distrettuale Pari Opportunità AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani) Co-founder Rubrica Giuridica Televisiva “Sentiti in diritto Studios”.

iwalktheline.cittametropolitana.rc.it
Alessandra Callea

Alessandra Callea

Capo progetto Attività 5 D
Lotta al Bullismo

Avvocato, Presidente Camera Minorile di Reggio Calabria, esperto in Diritto di famiglia e minorile, mediatore civile e commerciale, familiare e penale.

iwalktheline.cittametropolitana.rc.it
Luca Lombardi

Luca Lombardi

Capo progetto Attività 5 C
Territorio

Guida Ufficiale Parco Nazionale dell’Aspromonte, Presidente dell’Associazione “Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte”

iwalktheline.cittametropolitana.rc.it
Demetrio Spagna

Demetrio Spagna

Capo progetto Attività 5 B
Tradizioni

Medico, Fondatore e Presidente del Museo dello Strumento Musicale di Reggio Calabria

iwalktheline.cittametropolitana.rc.it

5 C – Territorio

Educare alla legalità, tramite la scoperta del territorio e del nostro valore, per agevolare l’inclusione

Il progetto vuole essere inteso come un cammino per comprendere con l’esperienza.

Educare alla complessità non è facile e spesso gli strumenti messi a disposizione dei più giovani risultano insufficienti ed inadeguati, rispetto a ciò che sarebbe necessario. Risulta quindi spesso utile fornire percorsi formativi supplementari per sostenere e compensare i classici momenti formativi, anche per contribuire allo sviluppo della cultura della legalità. In particolare per le tematiche legate all’ambiente è spesso difficile ritagliare i giusti spazi. La conoscenza del territorio è un buon esercizio per comprendere quali e quante opportunità ci siano intorno a noi, che spesso non vediamo compiendo quindi scelte sbagliate. Allenamento mentale alla complessità, alla ricerca delle soluzioni ed all’armonia delle stesse, questo è il collegamento tra parlare di natura e territorio e la legalità e l’inclusione sociale. Imparare con l’esempio e l’esperienza. Il fine ultimo è e sarà sempre la tutela di qualcosa. Un diritto, un albero, un sistema di valori, un ecosistema o un Parco. Per tutelare qualcosa bisogna però riconoscerne il valore e la sua divulgazione diventa quindi fondamentale. Questo è valido per la natura, ma per qualsiasi altra cosa, per cui i collegamenti sono presto evidenti. Spesso attraversiamo il mondo senza renderci conto di ciò che ci permette di sopravvivere per davvero: gli ambienti naturali, che forniscono alla nostra società una serie di servizi ecosistemici fondamentali. Pensiamo, a esempio, alla “tenuta” del suolo, per citarne uno dei più evidenti, in particolare nel nostro territorio (vedi frane e dissesto idrogeologico). Dalla Biodiversità dipendiamo totalmente, basti pensare agli indumenti prodotti con fibre vegetali, alcuni principi attivi di medicinali ed il cibo, banalmente! Se la Biodiversità è a rischio, anche tutto questo corre dei rischi.  Vestiti, acqua, cibo… ricordiamocelo!

Riconoscere questo valore (o provare a farlo) può avvicinarci a una comprensione del mondo complesso e variegato che abbiamo di fronte. Non basterà un’escursione, ma farà la sua parte.

Perché il territorio?

L’estrema punta dello stivale ospita il massiccio dell’Aspromonte, importante rilievo formato da un sistema complesso e contorto di crinali e valli, solcate da fiumare, che quasi si attorcigliano su loro stesse fino ad assomigliare ai tentacoli di un grosso polpo che si tuffano nel Mediterraneo. Ma dove inizia l’Aspromonte? Difficile a dirsi, ma facile immaginare che di confini ne ha attraversati molti. 

Anche per questo il Parco Nazionale dell’Aspromonte ospita una varietà di habitat tra le più complesse d’Europa, ponendosi come hot spot di biodiversità.

Il Parco ricade integralmente nel territorio metropolitano di Reggio Calabria, il che la rende un caso unico nel panorama italiano. 

Si tratterà di incontri “in cammino”, con una breve parte in aula e il resto su sentieri facili nel territorio metropolitano di Reggio Calabria. Non sono richieste particolari abilità o preparazione, ma saremo spesso in ambiente naturale per cui sarà necessario qualche accorgimento e regola da seguire a garanzia della sicurezza e buona riuscita dell’attività.

Legalità ed inclusione sociale sono gli argomenti, ma declinati sulla ricerca del valore del nostro territorio, per poterlo riflettere su noi stessi. Migliorare e migliorarsi, partendo dal conoscere l’Aspromonte e i valori materiali e immateriali di cui è portatore, per conoscere anche un po’ di più noi stessi. Andare oltre i propri “confini” diventa quindi necessario per provare a stimolare verso l’inclusione e la legalità, mescolarsi e migliorarsi l’un l’altro. Come spesso fanno piante ed animali, superando la sottile linea che pare invece spessa, collaborando in quel grande mondo chiamato “biodiversità”.

 BENEFICIARI-DESTINATARI-MOTIVAZIONI-OBIETTIVI

  • Beneficiari: minori soggetti a percorsi di giustizia riparativa in numero di circa 50 per ciascun incontro;
  • Destinatari: ragazzi dai 14 ai 25 anni (in parte individuati tra i beneficiari in parte studenti provenienti da scuole professionali);
  • Motivazioni: rafforzare le condizioni di legalità incentivando l’inclusione sociale.
  • Obiettivi: Legalità e natura, conoscere per includere. Azioni positive e negative di rilievo per la conservazione e come le stesse si inquadrano nel contesto territoriale del territorio metropolitano, con un focus sul Parco Nazionale dell’Aspromonte. Per questo ci saranno momenti dedicati alle politiche di tutela ed alle buone pratiche di protezione legale e materiale, del patrimonio immateriale della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
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5 B – Tradizione

Riscoprire le tradizioni, parti integranti della nostra cultura e della storia della Città metropolitana di Reggio Calabria 

Le tradizioni, quanto trasmesso dai nostri antenati, racchiudono tutto ciò che siamo come effetto e conseguenza di ciò che altri – chi ci ha preceduti appunto – sono stati prima di noi. Il termine tradizione prevede, come si legge su Dizionario Enciclopedico Treccani, l’azione di “tràdere”, trasmettere, consegnare idee, concetti, consuetudini, abitudini, manufatti, conoscenze già apprezzate e adottate con gioia e costanza durante la loro vita da coloro che le trasmettono. Quindi di solito si trasmette alle generazioni successive soltanto ciò che il vivente apprezza nel breve volgere della sua vita. Persone, luoghi, istituzioni che si occupano di strumenti musicali e di musica cantata, suonata e danzata, insieme ad alcuni punti di vista che probabilmente meglio conosciamo per averli frequentati con maggiore frequenza.

Tre capitoli:

Passato è quanto trasmesso dagli avi e recepito nei secoli fino ai nostri giorni nel settore della liuteria

Presente è quanto realizzato di recente con la mission di conservare, custodire, proteggere, mostrare, studiare, valorizzare quanto trasmesso dagli avi: il Museo dello strumento musicale.

Futuro è ciò che a partire dagli insegnamenti degli avi viene attuato nel presente per essere tramandato alle generazioni che verranno ma che, al tempo nostro, rappresenta una novità che apparentemente sembra stridere con la ortodossia delle tradizioni ma invece in un futuro prossimo e o lontano potrebbe acquisire i crismi di tradizione essendo in atto novità di pregio: canto rap, body percussion, dj music.

A metà dello scorso secolo, con l’avvento della tecnologia e globalizzazione, le musiche popolari nel mondo hanno superato i propri confini, contaminandosi ed evolvendosi in quella che oggi è chiamata worldmusic.

BENEFICIARI-DESTINATARI-MOTIVAZIONI-OBIETTIVI

  • Beneficiari: minori soggetti a percorsi di giustizia riparativa in numero di circa 50 per ciascun incontro
  • Destinatari: ragazzi dai 14 ai 25 anni (in parte individuati tra i beneficiari in parte studenti provenienti da diversi istituti scolastici)
  • Motivazioni: rafforzare le condizioni di legalità incentivando l’inclusione sociale
  • Obiettivi: far comprendere ai ragazzi la correlazione tra la musica tradizionale e i generi musicali di oggi a loro più congeniali: tra cui il rap, la trap, il pop e la musica elettronica in genere. E generare in loro un interesse verso la musica e lo sviluppo della creatività musicale, un mezzo con cui esprimere sentimenti e frustrazioni. Soprattutto in ambienti sociali difficili, ove la musica può essere un’alternativa alla violenza, al delinquere e costituisce una valida opportunità per non soccombere alla durezza del quotidiano. La musica, il teatro, la danza possono aiutare molto nell’incrementare l’autostima e generare nei ragazzi la voglia di intraprendere sempre nuovi percorsi nella vita.

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